Approvato in via definitiva dal Parlamento europeo il nuovo regolamento che vieta la vendita, l’importazione e l’esportazione di beni realizzati con il lavoro forzato.

Un importante risultato che tutela i consumatori e che si contrappone al lavoro forzato a livello internazionale.

Il nuovo regolamento prevede che le Autorità degli Stati membri e la Commissione europea possano indagare su merci ritenute sospette, sulle catene di approvvigionamento e sui produttori. Secondo le disposizioni non sarà più possibile vendere sul mercato europeo prodotti realizzati utilizzando il lavoro forzato. Stessa cosa vale per i prodotti venduti nei mercati on line.

Le indagini realizzate verteranno su informazioni fattuali e verificabili che possono provenire da organizzazioni internazionali, autorità, informatori e altri soggetti. Una particolare attenzione sarà riservata ai prodotti provenienti da aree ad alto rischio di lavoro forzato, imposto dagli Stati, in specifici settori economici e aree geografiche.

Cosa succede se i prodotti vengono vietati?

I produttori dovranno ritirare i prodotti dal mercato dell’UE e donarli, riciclarli o distruggerli. È possibile però rimettere sul mercato le merci una volta rimosso il lavoro forzato dalle catene di approvvigionamento da parte delle imprese produttrici.

Il Regolamento dovrà ricevere l’approvazione formale da parte del Consiglio per poi essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.