Nell’Unione europea annualmente vengono prodotti 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari che equivalgono a circa 131 kg per persona e 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, di cui 12 kg (per persona) derivanti solo da abbigliamento e calzature. In questo contesto i tessuti che vengono riciclati in nuovi prodotti rappresentano solo l’1% in tutto il mondo.

I settori del tessile e quello alimentare rappresentano settori ad alta intensità di risorse che causano gravi esternalità ambientali negative, inoltre le carenze tecnologiche e di finanziamento rappresentano un forte ostacolo allo sviluppo di un'economia circolare. Questi settori sono ancora lontani dal rispettare i principi dell’Unione europea relativamente alla gestione dei rifiuti.

È proprio in ottica di miglioramento della prevenzione e riduzione degli sprechi di prodotti alimentari e tessili che il Parlamento ha adottato la sua posizione sulla proposta di modifica della direttiva quadro sui rifiuti che intende garantire la sostenibilità ambientale del settore tessile e di quello alimentare riducendo gli impatti ambientali e climatici, migliorando la qualità dell'ambiente e la salute pubblica associata alla gestione dei rifiuti tessili nonché riducendo gli impatti ambientali e climatici dei sistemi alimentari correlati alla produzione di rifiuti alimentari.

Cosa prevede la posizione del Parlamento alla proposta di Direttiva

Relativamente alla riduzione dei rifiuti da raggiungere a livello nazionale, entro il 31 dicembre 2030, il Parlamento propone di innalzare la soglia ad almeno il 20% relativamente alla trasformazione e produzione alimentare, anziché il 10% proposto, e al 40% pro capite nella vendita al dettaglio, nei ristoranti nei servizi alimentari e nelle famiglie anziché il 30% proposto.

Dal punto di vista della responsabilità dei produttori tessili nell’UE si propone invece un’estensione che prevede la copertura dei costi di raccolta differenziata, cernita e riciclo relative ai prodotti tessili quali abbigliamento e accessori, coperte, biancheria da letto, tende, cappelli, calzature, materassi e tappeti, compresi i prodotti che contengono materiali tessili quali cuoio, cuoio, gomma o plastica.

L’iter delle proposte sarà seguito dal nuovo Parlamento a seguito delle elezioni europee.