L’approvazione da parte del Parlamento europeo delle nuove misure sugli imballaggi rappresenta una risposta concreta alle richieste dei cittadini europei di incentivare un'economia circolare, prevenire i rifiuti, eliminare progressivamente gli imballaggi non sostenibili e contrastare il ricorso a imballaggi di plastica monouso. Le misure dovranno ora essere approvate formalmente anche dal Consiglio e successivamente saranno pubblicate sulla Gazzetta ufficiale UE per poi entrare in vigore.

Attualmente a livello europeo la produzione di rifiuti pro capite proveniente dagli imballaggi ha raggiunto quasi 190 kg (nel 2021). Un dato in aumento rispetto a quelli delle precedenti rilevazioni e che testimonia come gli imballaggi rappresentino una fonte di rifiuti in continuo aumento.

Le norme in questione riguardano l’intero ciclo di vita degli imballaggi e intendono uniformare le leggi del mercato interno all’Unione promuovendo l’economia circolare.

Cosa prevedono le nuove misure

Nello specifico le misure mirano a ridurre gli imballaggi, e in particolare quelli di plastica, con l’obiettivo di arrivare ad una riduzione del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2024.

Al fine di limitare gli sprechi è stata prevista una proporzione massima di spazio vuoto del 50% che viene applicata agli imballaggi multipli e a quelli per il trasporto e per il commercio elettronico. Inoltre i produttori e gli importatori dovranno garantire che il peso e il volume degli imballaggi siano ridotti al minimo.

Dal 1° gennaio 2030 determinati tipi di imballaggi di plastica monouso saranno vietati. Tra questi: gli imballaggi per frutta e verdura fresche non trasformate e per i cibi e le bevande consumati in bar e ristoranti, le monoporzioni (ad esempio condimenti, salse, panna da caffè e zucchero), i piccoli imballaggi monouso utilizzati negli alberghi e le borse di plastica in materiale ultraleggero al di sotto dei 15 micron.

Delle disposizioni specifiche sono previste anche per evitare effetti nocivi sulla salute vietando l'utilizzo dei cosiddetti "inquinanti eterni" (le sostanze perfluoroalchiliche - PFAS), che superano determinate soglie negli imballaggi a contatto con prodotti alimentari.

Riutilizzo degli imballaggi

Parallelamente le norme prevedono indicazioni circa il riutilizzo di specifici imballaggi di bevande alcoliche e analcoliche, imballaggi multipli e imballaggi per la vendita e per il trasporto. I distributori dal canto loro dovranno, entro il 2030, mettere i consumatori nella possibilità di utilizzare i propri contenitori e adoperarsi per offrire il 10 % dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile.

Raccolta e riciclo dei rifiuti

Le misure prevedono che tutti gli imballaggi, ad eccezione di legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana e cera, dovranno essere riciclabili sulla base di specifici criteri. Inoltre entro il 2029, il 90% dei contenitori in metallo e plastica monouso per bevande fino a tre litri dovranno essere raccolti separatamente mediante sistemi di deposito cauzionale e restituzione o tramite altre soluzioni.